Addio a Robert Gordon, padrino del rockabilly anni '70
Il musicista statunitense aveva 75 anni

E' morto all'età di 75 anni Robert Gordon, il musicista statunitense ha contribuito al ritorno del rockabilly negli anni '70. Secondo l'etichetta del musicista, la Cleopatra Records, Gordon sarebbe morto il 18 ottobre. Al momento non è stata resa nota ufficialmente una causa per la morte, ma negli ultimi anni gli era stata diagnosticata la leucemia mieloide.
Robert Gordon si appassionò alla musica dopo aver ascoltato Elvis Presley, Gene Vincent e Eddie Cochrane. All'età di 17 anni fece il suo debutto discografico in qualità di frontman dei Confidentials. Dal natio Maryland si trasferì a New York all'inizio degli anni '70 e si inserì nella nascente scena punk rock del periodo, a quel tempo militava Tuff Darts, una delle prime band che si esibivano al leggendario CBGB.
Su insistenza del produttore Richard Gottehrer, Gordon pubblicò il suo primo album, insieme al chitarrista Link Wray, “Robert Gordon with Link Wray” nel 1977. I due bissarono l'esperienza comune nel 1978 con "Fresh Fish Special". A quel disco collaborarono gli ex coristi di Elvis Presley, i Jordanaires, e Bruce Springsteen che suonò le tastiere su "Fire".
Nel 1979 pubblicò il suo primo album con una major discografica, la RCA, "Rock Billy Boogie". Sempre con quella etichetta Gordon pubblicò altri due album: "Bad Boy" nel 1980 e "Are You Gonna Be The One" nel 1981, in questo disco venne inclusa la cover di "Someday, Someway" di Marshall Crenshaw che ebbe un discreto successo. L'ultimo album pubblicato da Robert Gordon, con un titolo che può essere preso a manifesto della sua vita, “Rockabilly For Life”, è uscito nel 2020.
Schede:
La fotografia dell'articolo è pubblicata non integralmente. Link all'immagine originale